AMA – Accademia Mendrisio Alumni

“Visioni del Sacro” Letizia Battaglia e Mario Botta

  • Sabato 09 OTTOBRE 2021
  • 11.00 AM
  • AUDITORIUM DI PALAZZO DEL GOVERNATORE A PARMA
  • IN PRESENZA + LIVE STREAMING

Nell’ambito della XV edizione della manifestazione Il Rumore del Lutto, sabato 9 ottobre, alle ore 11, presso l’auditorium del Palazzo del Governatore a Parma, si è tenuta una conversazione tra due protagonisti della scena culturale internazionale, Letizia Battaglia e Mario Botta.

La fotografa Letizia Battaglia e l’architetto Mario Botta dialogano sul ruolo del lutto e del sacro nella loro esperienza artistica. La personale ricerca della verità oltre la violenza imposta dalla mafia nella testimonianza fotografica di Letizia Battaglia si confronta con le architetture di Mario Botta in cui il sacro è la matrice primaria.

LETIZIA BATTAGLIA
Palermitana di nascita, Letizia Battaglia inizia a fotografare a Milano nei primi anni Settanta. Nel 1974 è chiamata dirigere il team fotografico del giornale “L’Ora” di Palermo dove scatta fotografie dei delitti di mafia che contribuiscono a diffondere una cultura della consapevolezza. Le sue immagini, sempre in bianco e nero, raccontano le miserie e le difficoltà della vita nelle strade di Palermo. Diventano celeberrimi i suoi scatti di bambini, corpi di donne, feste e lutti a rappresentazione delle grandi contraddizioni della storia di questa città, ma anche dell’urgenza di abbattere pregiudizi e costrizioni sociali.

“È stato difficile non farmi coinvolgere nello strazio di una madre che si dispera davanti al corpo del figlio ammazzato e far capire senza parole a lei, ai familiari delle vittime in generale, che il mio obiettivo non era di sopraffarli, ma di condividere la loro pena rispettandoli. E che esiste il dovere di fotografare per documentare, viene prima di tutto, ma non deve essere mai accompagnato dal cinismo”

Le sue fotografie ci portano dentro gli eventi e i sentimenti di un palcoscenico unico e insieme universale della storia umana, contrassegnato da rovine, dolore, vittime e carnefici. Il bianco e nero dei suoi scatti, rispettoso e solenne, continua a obbligarci a una presa di coscienza della polis contemporanea, senza mai spegnere la libertà dello sguardo e la speranza.

MARIO BOTTA
Mario Botta nasce a Mendrisio, ma studia architettura a Venezia dove determinanti sono gli incontri con Carlo Scarpa, Le Corbusier e Louis I. Kahn. Con l’apertura del suo studio a Lugano nel 1970, avvia un percorso che spazia dalla didattica a livello internazionale, alla realizzazione di opere di diverse tipologie edilizie, tra cui anche numerosi edifici religiosi. Celebri sono diventati i suoi progetti del Teatro alla Scala di Milano, del MART Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e, a Parma, la riqualificazione di Piazzale della Pace, Giardino della Pilotta. Tra gli edifici sacri, particolarmente significativi nella definizione della sua poetica sono stati interventi come la chiesa di San Giovanni Battista a Mogno, il Centro pastorale Giovanni XXIII a Seriate, e la Sinagoga Cymbalista e centro dell’eredità ebraica a Tel Aviv. Nei luoghi del sacro Mario Botta trova il terreno ideale per comprendere e verificare i principi basilari della progettazione degli spazi di vita.

“L’architettura del sacro dà forma al silenzio, al “non detto”, invita alla meditazione, è luogo carico di significati simbolici e metaforici capaci di evocare qualcosa che sta oltre il “finito”.”

Proprio gli edifici di culto rappresentano nella sua duratura ricerca compositiva un fondamentale momento di riflessione su quei concetti di gravità, materia, limite e luce, elevati a caratteri invariabili del fare architettura.

A cura di Francesco Di Gregorio e Eleonora Caggiati.

Evento organizzato dall’Ordine degli Architetti PPC Parma in collaborazione con l’Associazione AMA - Accademia Mendrisio Alumni all’interno della XV edizione de “Il Rumore del Lutto”.

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